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nel mondo non del mondobagliori dell'animaunsuibon voyageil tempo del sogno

UNSUI
Il sentiero dei bambù


1-IL SAGGIO UNSUI 8.33
2-KOAN 4.32
3-MUDRA 8.13
4-LA DANZA DI DERSU'UZALA 2.32
5-CINA I 3.38
6-CINA II 5.59
7-IL PROFUMO DEL BAMBU' 17.24
8-ODAIKO 4.25


   
 
 

RECENSIONI CD

UNSUI – Il sentiero dei bambu'- 2004

Sempre alla ricerca del nuovo il M° Stefano Scala, che non hai mai scisso le sue due attività quella di ricercatore e quella di musicista, per questo cd si è ispirato alla musica del Giappone e della Cina.“Unsui, il sentiero del bambù” è un cd ricco di emozioni registrato in tre differenti paesi, Francia, Svizzera e Italia da tre musicisti di differente nazionalità: l'italiano Stefano Scala, il giapponese Akira Yokohama ed il franco cinese Laurent Wu. Un lavoro, frutto di una ricerca durata cinque anni, che unisce musiche tradizionali giapponesi e cinesi a cui si aggiungono le notevoli esperienze dei tre musicisti, con le loro interpretazioni che hanno tenuto conto delle regole precise delle rappresentazioni originali facendole loro e senza snaturarle. In questo disco vengono utilizzati un innumerevole numero di strumenti a fiato e a percussione tradizionali e cerimoniali. Il punto di partenza dell'autore è stato lo scoprire che uno strumento così importante per la cultura giapponese, soprattutto per la parte religiosa, come il shakuachi (in maniera semplificata definito flauto dolce giapponese), nell'essere suonato era considerato non propriamente un esercizio artistico, ma un controllo della respirazione. Un approccio meditativo e spirituale quello di Scala, che prosegue dal suo lavoro precedente: “Bagliori dell'anima” sul canto armonico del 2001 (Pongo Classica PCD 2059). Otto brani di cui due (traccia 2 e 4) di Scala che si rifanno alle tradizioni sciamaniche siberiane e alle scuole Myoan e Kinko giapponesi. La traccia 4 è dedicata a Dersu' Uzala, (film di Kurosawa, una vecchia passione dell'autore per il cinema giapponese), il piccolo uomo delle grandi pianure mostra agli uomini che la natura è l'interiore che parla dell'esteriore, parole che si identificano perfettamente con l'essere di Scala. Un cd dall'ascolto apparentemente così lontano, ma allo stesso tempo così vicino. Un prezzo di copertina trasparente di cui una parte della vendita del cd viene destinata alla Cooperativa Machie Kash indiana.

(Percussioni – Peppe Consolmagno)

Ho apprezzato molto le atmosfere di Unsui – Il Sentiero dei Bambu'…..mi ricordano i giardini zen.

(Roberto Juri Camisasca)

Un'opera matura e affascinante, in assoluto un ottimo CD, e sicuramente il miglior lavoro realizzato fino ad ora da Stefano Scala, il quale, con la collaborazione di altri due musicisti (il giapponese Akira Yokohama e il franco-cinese Laurent Wu) propone una reinterpretazione di brani di musica tradizionale giapponese e cinese, oltre a due brani di sua creazione. Se da una parte può apparire inconsueto che un musicista italiano decida di proporre un CD di musica tradizionale giapponese e cinese, e ci si potrebbe chiedere per quale ragione dovremmo accostarci a questo tipo di musica attraverso la "mediazione" di un artista italiano e non piuttosto, come forse appare più logico, attraverso registrazioni realizzate interamente da musicisti direttamente appartenenti a determinate aree geografiche e culturali, d'altra parte è possibile comprendere questa scelta sottolineando come Stefano Scala, appassionato musicista, compositore, musicoterapista, ricercatore musicale ed etnomusicologo, sia approdato alla realizzazione di questo CD attraverso un lungo percorso di studio, documentazione, e di esperienze di vita, che lo ha condotto gradualmente a trovarsi quasi in una sorta di "simbiosi" con quella stessa musica tradizionale che l'artista ha scelto di interpretare e proporre in "Unsui". Uno splendido booklet ricco di informazioni e immagini accompagna gli otto brani raccolti in questo CD, quattro dei quali di origine giapponese, due cinese, e due, composti in prima persona da Stefano Scala, comunque perfettamente integrati al resto del materiale. Il suono dello shakuachi e atmosfere piuttosto contemplative sono i principali protagonisti dei brani tradizionali giapponesi, mentre il suono di altri flauti e movimenti molto più veloci sono alla base dei due brani tradizionali cinesi; tutta la musica presente nel CD è comunque arricchita da una gran quantità di suoni di altri strumenti etnici, più o meno primitivi, di percussioni, di richiami, di rumori prodotti da semplici oggetti come pigne, semi, foglie... Tecnica esecutiva e qualità del suono assolutamente impeccabili, oltre ad un evidente grande spirito di ricerca e profonda passione e senso di ispirazione, fanno di questo CD un' opera davvero eccelsa, e se aggiungiamo che una parte dei proventi delle vendite sono destinati al sostegno di una cooperativa di artigiani di Srinagar, nella parte indiana del Kashmir, un territorio tormentato da anni di guerre relative alle rivendicazioni di India e Pakistan, possiamo suggerire un altro buon motivo in più per acquistare questo CD.

(Oltre il Suono - Giuseppe Verticchio)

Ricercatore musicale e musicista, compositore ed etnomusicologo, Scala è anche raffinato interprete, come dimostra anche questo lavoro “Unsui”. Qui si fa aiutare dal giapponese Akira Yokohama al shakuachi e da Laurent Wu, musicista franco – cinese, a svariati strumenti a fiato, corde e percussioni; parte dei proventi andranno a sostegno di cooperative di solidarietà indo – pakistane. I brani sono tradizionali tranne due sono firmati dal compositore Scala, che oltre a miriadi di percussioni suona shakuachi e shamisen in un paio di brani.

(Blow Up– Gino Dal Soler)

Stefano Scala, appassionato musicista, compositore, musicoterapista, ricercatore musicale ed etnomusicologo, entra nel mondo musicale e culturale cinese e giapponese, rivisitandone alcuni tratti e aggiungendo due brani di propria composizione. Ne esce un lavoro complesso e non sempre facilmente fruibile, ma come sempre, altamente competente e soprattutto completo nella sua ricerca attraverso strumenti e suoni primitivi e antichi. Il tutto dettagliatamente spiegato nel ricco booklet. I proventi delle vendite vengono devoluti per cause umanitarie .

(Radio Coop)

Stefano Scala, compositore e polistrumentista, oltre che ricercatore musicale ed etnomusicologo, approda alla realizzazione di questo CD attraverso un lungo percorso di studio, documentazione, e di esperienze di vita, che lo ha condotto gradualmente a trovarsi in simbiosi con quella stessa musica tradizionale che l'artista ha scelto di interpretare e proporre in "Unsui". Uno splendido booklet ricco di informazioni e immagini accompagna gli otto brani raccolti in questo CD.

(21st Century Music)

Unsui, i monaci erranti questuanti, hanno ispirato questo nuovo lavoro del ricercatore musicale e compositore M° Scala Stefano; il suono del flauto giapponese shakuachi e la sua tecnica respiratoria hanno portato allo sviluppo sistematico dei brani (6 tradizionali, 2 di Scala) di questo piccolo gioiello discografico. Oserei definire questo lavoro, come un percorso etnico spirituale, che ci apre le porte ai giardini zen, pur rimanendo seduti sulle nostre comode poltrone occidentali. Una ricerca ben sviluppata dall'autore ed esecutore insieme al giapponese Yokohama ed al franco –cinese Wu, dove vengono impiegati con estrema maestria dai 3, miriadi di strumenti a percussione a fiato e a corda; un bel disco, che sicuramente una volta messo nel lettore CD, si vorrebbe che continuasse a girare, senza fermarsi mai; un viaggio sonoro spirituale. Disco bellissimo!

(Incontri e Spiritualità – Pino Joso)

Stefano Scala è una persona che con la musica ci lavora sul serio. Attivo nella ricerca sonora, musicista, musicoterapista ed ottimo compositore. Unsui – Il sentiero dei Bambu', nasce indubbiamente dal suo enorme bagaglio culturale e grazie alla collaborazione del giapponese Akira Yokohama e del franco –cinese Laurent Wu miscela alla perfezione musica popolare giapponese e suadenti atmosfere, ottima alternativa per godersi qualcosa di veramente piacevole e particolare.

(Music Club – Massimo Ronchini)

……………non è facile imbattersi in suonatori di bambu', ma quando cio' accade, è impossibile non abbandonarsi a questo insieme di suoni che ci guidano a un percorso della mente che potemmo idealmente denominare “Il Sentiero dei Bambu'. Non a caso è questo il titolo di un compact disc firmato dal compositore, musicoterapista, etnomusicologo e ricercatore sonoro italiano Stefano Scala. Molto vicino all'entourage di Franco Battiato e collaboratore di varie orchestre sinfoniche…..si è servito di diversi strumenti piuttosto inusuali come campanelli cerimoniali, tamburi sciamanici, richiami per uccelli, foglie, tamburi e flauti di bambu' ricavati dalle canne, per riprodurre i suoni che sembrano provenire da altri mondi, da altre realtà……

(O. L. – PRL G.A.A. Bellinzona/CH , CDC)

“Unsui” Il Sentiero dei Bambu'…è un disco bellissimo e da un taglio netto alle distanze che separano i nostri mondi da quelli estremi orientali. Dentro le tracce tutti i sapori della Cina e del Giappone…dove ogni suono è perfetta ricerca e riproduzione…..otto tracce, di cui quattro sono musiche tradizionali giapponesi riarrangiate da Scala e Yokohama, due cinesi, riarrangiate da Wu e due sono composizioni di Scala (di cui notevole per intensità la traccia 4 “La Danza di Dersu' Uzala”). Ascoltare per credere e leggere a tergo tutti gli strumenti suonati in ogni traccia (registrate tra Parigi, Lugano e Milano).

(Giorgio Coppola musicista – giornalista)

Unsui – Il sentiero dei bambu', è un lavoro che si concentra su un punto, anzi due, specifico del mappamondo : il Giappone e la Cina. Quest'album è stato registrato in tre luoghi diversi : Francia, Svizzera e Italia con la collaborazione di altri due musicisti, il giapponese Akira Yokohama, esperto di musica per shakuachi (flauto dolce giapponese) e il franco – cinese Laurent Wu, sperto di musica folcloristica cinese. Otto brani in tutto, quattro della tradizione giapponese, due cinesi e due composti dallo stesso Scala, ma perfettamente funzionali. Un lungo viaggio mistico reso possibile dal suono dello shakuachi, presente in quasi tutte le tracce, è accompagnato da una moltitudine di strumenti arcaici e non. Per esempio troviamo capsule e steli di papaveri da oppio, sonagliere a vento di bambu', richiami d'uccelli, acqua, carrube, melagrana secca, fruste vegetali e tantissimi altri.

(Jazz Convention – Angelo Abbonante)

Stefano Scala, percussionista ed etnomusicologo dedica questo CD all'Asia, a Cina e Giappone, paesi ricchi di suoni percussivi da noi spesso sconosciuti, già dai nomi evocatori di una dimensione quasi magica, accompagnati, da flauti, ecc.; portatore di un approccio non prevaricatore ma autenticamente di scoperta e collaborativi, Stefano Scala si è fatto aiutare in sede di arrangiamento da due esperti : il franco – cinese Laurent Wu e il giapponese Akira Yokohama, che hanno contribuito a facilitare la sua opera di comprensione di un mondo musicalmente così lontano dal nostro e forse proprio per questo, così pieno di fascino. Insieme a brani tradizionali, il disco propone anche due composizioni dello stesso Scala, che denotano una certa compenetrazione con la materia.

(FB Folk Bulletin – Sergio Palumbo)

E' una musica che sa di bambu'. Musica molto rarefatta, d'ambiente, con brani molto lunghi che portano suoni naturali, come lo scorrere dell'acqua, il frusciare del vento, i movimenti delle foglie, il respiro del bosco, uniti a strumenti tradizionali, xilomarimba, schakuachi, mu-yu, shamisen, gong, burma bells. Stefano Scala, ricercatore musicale italiano, suona praticamente tutti gli strumenti con l'ausilio di due musicisti, uno giapponese, esperto di musica per flauto dolce giapponese e l'altro franco-cinese, polistrumentista specializzato in musica folclorica cinese. L'effetto all'ascolto è spiazzante. Bisogna essere preparati. Si viaggia da vette sublimi a un velo di noia, ma il giudizio è globalmente favorevole. Sapendo cosa si va ad ascoltare il respiro ampio della musica prende il sopravvento.Disco consigliato.

(La Brigata Lolli - Bielle)

La musica di UNSUI è una fantastica fusione di suoni della Natura Madre con le emozioni primordiali dell'essere umano. E' l'uomo che sente ed ascolta i bambù che ridono nel vento; incuriosito e trascinato lungo un meraviglioso sentiero in mezzo ai bambù, fantastiche e magiche erbe giganti. Sulle tracce del “Sentiero dei bambù” l'uomo percorre un cammino fuori dal tempo e riesce a sentire le “percussioni” naturali del proprio cuore, un incessante e costante “tam tam” di emozioni di una gioia di vivere che pulsa dell'energia vitale del creato.

(Vivaibambù – Dr. Brandazzi Mario – Botanico)

Un CD raro che se goduto con attento ascolto e la dovuta predisposizione ci può far udire il fruscio dei giunchi e il vellutato calore sulla pelle di un sole basso all'orizzonte pronto a sposare la Madre Terra. Già all'inizio della prima traccia il fruscio-calpestio de “Il saggio Unsui” è già un viaggio che profuma di foglie fresche e atavici richiami.Otto brani strumentali che attingono metaforicamente nelle acque chete di antiche tradizioni giapponesi e cinesi che attendevano di essere riossigenate dal tocco di Stefano Scala da anni ricercatore e etnomusicologo attento al recupero di strumenti musicali desueti e sconosciuti alla nostra civiltà occidentale. Ne cito solo alcuni dato che il libretto esaudisce ogni curiosità in merito: Incuriosisce la Punica Granatum (melagrana secca frutto che oltre ad essere simbolo di fertilità – il suo interno richiama l'utero creatore – qua viene utilizzato a mo' di maracas), vari richiami per uccelli, le foglie e le sonagliere a vento sempre di bambù…L'equilibrio dei vari brani tradizionali ( “Cina I” e “Cina II” ) e non ultime le due composizioni con musiche di Scala ( “La danza di Dersù Uzala” e “Koan” ) rendono l'ascolto meno didascalico e convogliano l'ascoltatore a non distogliere troppo l'orecchio per risalire alle originali melodie e provenienze. Tradizioni che se pur diverse si amalgamano in un unicum che si lascia ascoltare ma oserei dire… traversare in coloro che si renderanno accoglienti e pronti a sintonizzarsi su queste timbriche così salutari. Sonorità naturali ma, ahimè, ai più aliene rispetto al mondo che ci circonda.Se sapessimo addentrarci ogni tanto in “Il profumo dei bambù” ne usciremmo sicuramente rinnovati. Va detto che questo CD con un prezzo trasparente destina parte della vendita a un programma mirato per un progetto di commercio equo-solidale del CTM.Un CD consigliato a chi vuole disintossicare lo spirito e addentrarsi in un percorso non solo conoscitivo ma olistico e rigenerante.

(Roberto Alberini)